giovedì 23 giugno 2016

Europei di calcio, che passione!

Immagine tratta dal sito www.fredperry.com
E’ tempo di europei di calcio ed anche le grandi aziende si adeguano al tema, offrendo sfiziosi prodotti ispirati alle nazionali partecipanti.
La nota marca di abbigliamento Fred Perry, ad esempio, ha realizzato delle polo dedicate alle principali nazioni partecipanti all’europeo, molto carine e dall’aria un tantino retrò. “Wear with pride” viene raccomandato sul sito e in effetti come non essere d’accordo? Quella della Francia, ad esempio, non mi dispiace per niente.
Anche la Swatch con la sua linea “footballissimeha voluto realizzare degli orologi ispirati alle varie nazionali europee, con una base comune data dall’orologio stesso, che nel suo quadrante raffigura un classico pallone da calcio bianco e nero, e una personalizzazione che invece riguarda i passanti del cinturino. Su questi ultimi, che funzionano da accessori, sono impressi i colori delle varie bandiere nazionali che possono essere scelte a seconda della preferenza e applicate all’orologio.
Infine Playmobil, l’azienda che realizza dei simpatici pupazzetti in tantissime versioni e mestieri, ha realizzato anche dei Playmo-bomber in cui i Playmobil diventano calciatori di tante diverse nazionali europee, ovviamente inclusa la nostra.
Buon europeo a tutti!

domenica 12 giugno 2016

Un giorno a Campo Testaccio


Alcuni giorni fa, dopo aver fatto una golosa sosta dal Trapizzino a Testaccio ormai affermato street food romano, sono passato per caso davanti al Campo Testaccio.
Un luogo storico per la tifoseria della Roma calcio, che ha sostanzialmente segnato l'inizio dell'avventura sportiva di questa squadra. Il Campo Testaccio (inaugurato nel 1929) è stato infatti il primo stadio in cui ha giocato la Roma, un impianto all'inglese (il modello era quello dello stadio dell'Everton) con tribune in legno dipinte di colore giallo e rosso. E pensate che questo stadio ospitava all'epoca persino l'abitazione dell'allenatore del team capitolino...
Era un campo difficile da espugnare e dove molte squadre spesso soccombevano (rimane ancora nella memoria di qualcuno il famoso 5-0 inflitto nel 1931 alla Juventus).
La capienza era di circa 20 mila spettatori ed i prezzi erano mediamente alti, al punto che alcuni tifosi, per evitare di pagare il biglietto, salivano sul vicino Monte dei Cocci (di cui ho parlato qui) per guardare la partita, anche se la vista del campo non era completa.
In seguito il campo fu ristrutturato per problemi di parziale inagibilità, fin quando chiuse definitivamente nel giugno del 1940, anche per avere a disposizione uno stadio più grande. Qualche anno dopo, la Roma avrebbe vinto il suo primo scudetto, giocando appunto in un altro stadio, il Flaminio.


Vedere oggi il glorioso campo Testaccio in una forma quasi irriconoscibile e infestato di sterpaglie (si riconoscono nella foto solo o quasi i riflettori) fa un pò tristezza, ma se si pensa a quanta storia c'è dietro quell'erba alta....Se non altro il solo parlarne rende in qualche modo vivo questo posto e racconta, almeno parzialmente, la storia di un grande club.