venerdì 8 dicembre 2017

La Juventus vince anche lo scudetto dei social

NB: CLICCARE (UNA SOLA VOLTA) SULL'IMMAGINE PER AMPLIARLA
Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali delle squadre di A 
su FB-Twitter-Instagram (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)
Qualche giorno fa ho voluto verificare sui principali social network quelle che sono le squadre di serie A di calcio con più seguaci.
Come era da attendersi, le big dominano sui tre principali social network che in ordine di importanza (in termini di fans) in serie A sono rappresentati rispettivamente da Facebook, Twitter e Instagram (quest’ultimo presenta un numero medio di followers di poco inferiore a Twitter).
La squadra con più “like” su Facebook è la Juventus (30,5 milioni) che presenta anche il più elevato numero di followers su Instagram (8,4 milioni). In termini di followers su Twitter, è invece il Milan ad essere la squadra leader con oltre 6,2 milioni.
Tali dinamiche si possono osservare dal grafico in alto che incrocia il numero di like di Facebook con i followers di Twitter e che presenta un’ampiezza delle “bolle” proporzionale ai followers di Instagram.
Dallo stesso grafico, che prende in considerazione solo le prime sei squadre nazionali per importanza sui social network, si evidenzia anche che la Roma possiede un maggior numero di fans su Facebook dell’Inter, ma un minor numero di followers su Instagram rispetto ai nerazzurri. Tutto ciò più o meno a parità di follower su Twitter.
Sempre tra le “grandi”, più contenuto nei tre social è il ruolo del Napoli e ancor minore quello della Fiorentina.
Nel grafico che segue ho inserito invece tutte le altre squadre di serie A. Il grafico è concepito allo stesso modo del precedente, ma con la differenza che l’ampiezza delle bolle è sempre uguale in quanto con le diverse dimensioni delle bolle (attribuibili ai diversi followers di Instagram per ogni team) il grafico sarebbe stato poco leggibile con molte sovrapposizioni che lo avrebbero reso poco chiaro.

NB: CLICCARE (UNA SOLA VOLTA) SULL'IMMAGINE PER AMPLIARLA
Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali delle squadre di A 
su FB-Twitter (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)

Incrociando quindi solo i fans di Facebook con i followers di Twitter, emerge che tra le squadre medio-piccole di serie A spicca decisamente la Lazio, mentre per il Bologna ad un numero relativamente alto di “like” su Facebook non corrisponde un altrettanto elevato numero di followers su Twitter.
Per quanto riguarda altre importanti squadre come Torino e Udinese, a fronte di una sostanziale parità di like su Facebook si registra una maggiore visibilità su Twitter dei granata.
Vi è poi un folto gruppo di squadre (le due genovesi, il Cagliari, il Sassuolo, le due veronesi, l’Atalanta) che mentre sul fronte Twitter non si differenziano moltissimo, sono molto diversificate dal punto di vista dei like su Facebook (in questo gruppo ad esempio primeggia il Cagliari con oltre 330 mila like).
Chiudono la “classifica” matricole che sono tali anche nel campionato di A, come Crotone, Benevento e Spal con pochi seguaci sia su Facebook che su Twitter.
Le squadre medio-piccole di A sono state esaminate anche dal punto di vista dei followers su Instagram in una tabellina a parte.

Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali
delle squadre di A su Instagram (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)
Dall’analisi della tabella si evince che Lazio (220 mila followers) e Torino (123 mila), che erano leader nell’ambito delle squadre medio-piccole anche dal punto di vista di Facebook e Twitter, lo sono anche per Instagram, mentre molto più indietro è l’Udinese che era ben posizionata invece nella combinazione Facebook-Twitter.
Dopo Lazio e Torino segue il Cagliari con 117 mila followers, mentre superiori agli 80 mila sono gli instagramers fans delle squadre genovesi. Chiudono la classifica il Chievo, il Benevento e, sorprendentemente, il Bologna che presenta appena 30 followers. E’ doveroso però precisare che sul profilo Instagram di quest’ultima squadra, al momento in cui scrivo, non è ancora stata pubblicata alcuna foto.

lunedì 13 novembre 2017

L’Eurobasket gioca bene e fa del bene insieme al World Food Programme


C’era tanta gente (2.500 circa gli spettatori con la presenza di tantissimi bambini) domenica scorsa al PalaTiziano ad assistere alla partita Leonis Eurobasket Roma - Benacquista Latina.
Oltre alla volontà di spingere la squadra di casa alla prima vittoria tra le mura amiche, ad accrescere il festoso pubblico ha contribuito la presentazione di un grande evento, legato alla importante partnership tra la squadra romana e il World Food Programme Italia. Quest’ultimo, sia sul fronte mondiale che italiano, ha l’obiettivo di contrastare la fame a livello globale e aderisce alle Nazioni Unite.


Per l’occasione la squadra romana è scesa in campo con una nuova divisa da gioco appositamente realizzata, sulla quale è comparso esclusivamente il logo del WFP Italia e che sarà poi messa all’asta, con incasso devoluto in beneficenza, nei giorni successivi alla sfida di campionato.
E le iniziative non si fermano qui. La partnership biennale, infatti, si avvarrà degli atleti della Leonis come testimonial del programma di sensibilizzazione e darà il nome anche al Torneo Minibasket della società biancoblu “Torneo Minibasket WFP Italia – Bambini per i bambini”, pronto a partire con la sua ottava edizione (le oltre trenta squadre partecipanti hanno sfilato a tal proposito sul parquet del PalaTiziano nell’intervallo della sfida di campionato). In questo modo si avrà una forma di supporto dei piccoli atleti romani ai coetanei più bisognosi e meno fortunati, si favorirà la sensibilizzazione dei più piccoli e si contribuirà a formare generazioni di giovani responsabili e attenti a tematiche così importanti.
Grande al riguardo è la soddisfazione del Presidente Buonamici che ha così commentato l'accordo: “Siamo onorati dell’opportunità di affiancare il World Food Programme Italia ed esserne ambasciatori nel mondo del basket. Sarà nostro scopo sostenere nel miglior modo possibile un programma così significativo ed importante, sicuri che la pallacanestro e, nello specifico, le famiglie dei nostri giovani atleti sapranno dare un contributo decisivo alla causa”.
La presentazione di questa importante partnership “ha portato fortuna” alla Leonis Eurobasket che ha vinto, passando alla cronaca della partita, la sua prima gara interna di questo campionato. La prestazione della squadra romana è stata convincente, con un approccio molto più aggressivo del solito e con prestazioni incisive di giocatori come Mitchell, Piazza e Sims.
Proprio l’apporto corale di questi ultimi giocatori insieme al solito De Loach ha fatto partire benissimo la Leonis con un primo quarto davvero prorompente, che si è chiuso con un netto vantaggio di quasi 20 punti.
Roma ha controllato la partita anche nel secondo quarto, ma gradualmente Latina è entrata in partita anche grazie a qualche buona tripla; il primo tempo si chiude quindi con un margine capitolino meno congruo (49-35) di quello del primo quarto.
Nonostante ciò, Roma tocca nel corso del terzo periodo anche il suo massimo vantaggio (superiore a 20 punti), ma Latina non molla e riesce ad avvicinarsi a fine quarto grazie all’apporto dell’ottimo Raymond e di Laganà (68-60).
Ormai si capisce che la partita finirà per giocarsi punto a punto ed in effetti Latina si porta fino al -2. Ma è sempre De Loach (che a fine partita risulterà il miglior marcatore dei suoi con 21 punti) a risultare decisivo nel finale e a consentire a Roma di portare a casa una preziosa vittoria.


Di questa è contento a fine gara coach Turchetto che sulla panchina romana registra il suo primo successo. Tuttavia - afferma l’allenatore - dobbiamo ancora migliorare in tantissime cose, in un campionato molto interessante formato da un mix di giovani e veterani.


Per ora le romane in questo campionato rimangono ancora nelle parti basse della classifica con 4 punti ciascuna, mentre in testa continua l’ascesa di Casale che coi suoi meccanismi di gioco ben oliati guida a punteggio pieno e con merito il girone Ovest.

domenica 5 novembre 2017

La Virtus Roma si ferma davanti alla capolista Casale


Qualche post fa parlavo di Casale che sbancava Roma (sponda Eurobasket). Ebbene, ieri sera è accaduta di nuovo la stessa cosa contro la Virtus e in parte con le stesse modalità, esprimendo i piemontesi un bel gioco di squadra, un buon giro di palla e una grande efficacia dei tiri dalla lunga distanza nei momenti topici della gara.
Il punteggio finale con cui ha vinto Casale (68-73) maschera un andamento della partita ben più orientato verso l’attuale capolista, che ha sempre condotto la partita tenendola saldamente in mano praticamente per tutto l’incontro.
Casale parte subito forte e velocemente si porta su vantaggi che rasentano i 10 punti grazie al proficuo apporto, anche da tre punti, di Martinoni e Sanders. La Virtus dal canto suo cerca di tenersi in partita attraverso qualche buon tiro da tre di Landi e canestro da due di Thomas. Ma ciò non ha evitato che il primo quarto si chiudesse con un discreto gruzzolo di vantaggio per gli ospiti (11-20).
Il secondo quarto continua all’insegna delle buone giocate di Casale, con i suoi giocatori che abbastanza spesso hanno avuto la capacità e la facilità di liberarsi al tiro in modo “comodo”. Successivamente la partita si accende (anche sugli spalti) per qualche dubbia decisione arbitrale in merito a falli antisportivi che portano poi all’espulsione del coach romano Corbani. Forse questo episodio fornisce un minimo di reazione ai romani che, pur con qualche ingenuità di troppo, riducono lo svantaggio e restano in partita. Buono in questo senso il contributo di Landi, che con alcune triple importanti contribuisce a portare al riposo le due squadre in parità (34-34).
Il secondo tempo si apre con il primo ed unico vantaggio di Roma (+2), ma Casale si riprende immediatamente e rimette le cose a posto con un efficace rendimento di Blizzard, Sanders e dell’ottimo Tomassini. Roma in questa fase sbaglia troppo, nonostante qualche buona giocata di Thomas. Si arriva all’ultimo quarto quindi con un vantaggio di Casale di 5 punti (50-55).


I dieci minuti finali sono caratterizzati a tratti da imprecisioni su entrambi i fronti, ma la Novipiù riesce ad essere molto meno fallosa con molti suoi validi uomini (Blizzard, Sanders) ben in palla. A circa 4 minuti dal termine della partita però Baldasso e Maresca provano a ricucire lo svantaggio. E’ il momento del rientro di Roma che si porta a -3 a 2’14” dalla fine. La partita si gioca ora quasi punto a punto, ma la freddezza di Sanders (miglior marcatore alla fine con 20 punti) ai tiri liberi chiude la partita 68-73 per gli ospiti.
I piemontesi quindi si mantengono in testa alla classifica a punteggio pieno con sei vittorie su sei, con Legnano a due punti di distanza.
“Siamo molto contenti della vittoria – dichiara a fine gara coach Ramondino – abbiamo giocato con durezza, siamo stati bravi a gestire i possessi e a fare le scelte giuste nei momenti decisivi”. Fa molti complimenti agli avversari e alla loro difesa anche l’allenatore virtussino Corbani ma indica anche qualche difetto della sua squadra rivelatosi decisivo: “Siamo partiti piano sia come aggressività, sia come modo di attaccare e non abbiamo fatto bene dal punto di vista della circolazione di palla. Comunque mi conforta che, pur in un campionato complesso (siamo “corti”), la squadra ha mentalità”.
L’opportunità di dimostrarlo ancora è ora domenica prossima a Napoli di fronte alla Cuore basket, unica squadra che finora non ha raccolto nemmeno un punto nel girone Ovest.

sabato 28 ottobre 2017

Il Tour 2018 tra passione sportiva, geografia ed enogastronomia

Foto tratta dal sito www.letour.fr ©ASO Bruno Bade
E’ stato presentato la scorsa settimana il percorso del prossimo Tour de France, che si terrà nel territorio transalpino a partire da luglio 2018.
Da grande appassionato di ciclismo ve lo descriverò tecnicamente, ma cercherò anche di illustrarvelo attraverso alcuni aspetti paesaggistici ed enogastronomici.
Cominciamo col dire che il Tour 2018 partirà dalla bella regione della Vandea il prossimo 7 luglio. Una zona che si trova appena al di sotto della Bretagna e che è una incantevole lingua di terra sospesa tra terra e mare, "abituata" a grandi eventi sportivi come il Vendée Globe (gara velistica che attraversa impervi mari di tutto il mondo, date un’occhiata al bel video linkato qui).
In Vandea si svolgeranno ben quattro tappe (tra cui una cronometro a squadre) e si potranno ammirare paesaggi molto diversi e attraenti. La prima tappa, ad esempio, partirà da Noirmoutier-en-l’Île con attraversamenti lungo il mare di splendidi luoghi vacanzieri come Les Sables d’Olonne, nei quali il vento può giocare brutti scherzi ai corridori.
Successivamente il Tour approderà in Bretagna, toccando Quimper, Brest e anche il Mur de Bretagne, asperità di non poco conto per i corridori. In queste giornate si respirerà aria di classiche delle Ardenne, con gli specialisti delle corse di un giorno che si daranno battaglia. Dal punto di vista turistico Quimper è da visitare anche per la sua bella cattedrale gotica, mentre Brest è una affascinantissima città di mare dell’estremo Ovest, una finis terrae, un posto oltre il quale finisce la terra ed inizia l'immenso del mare. Brest è anche famosa per una vecchia gara ciclistica, la Paris-Brest, da cui nacque anche un delizioso dolce che prende proprio questo nome.
Il percorso del Tour porta poi a Chartres (anche qui merita la visita la sua cattedrale) e via via verso le regioni del Nord, toccando Amiens in Picardia e Roubaix. Qui il Tour non poteva non percorrere i sassi del suo mitico pavé (sono previsti quasi 22 km su tale "terreno") che hanno reso "immortali" i ciclisti che sono usciti vincitori dall’ "Inferno del Nord”.
Dopo un giorno di riposo, il Tour approda alle tappe alpine. Potenzialmente spettacolare sarà la Annecy-Le Grand Bornand con il Plateau de Glières su strada in parte non asfaltata (Annecy oltretutto è una splendida località della Savoia situata su un bellissimo lago) e la Albertville-La Rosière, con finale in salita. Ma soprattutto è da sottolineare l'arrivo della successiva tappa sull'Alpe d'Huez, dove tradizionalmente si definiscono nettamente le gerarchie di classifica (e le emozioni per gli appassionati sono sempre tante!).
Seguono poi alcune frazioni di avvicinamento ai Pirenei, non sempre facili, tra cui quella che arriva nella splendida Carcassonne non prima di aver affrontato il Pic de Nore, che offre un panorama eccezionale sui dipartimenti dell’Aude e del Tarn. A Carcassonne il Tour effettuerà anche il suo secondo giorno di riposo. L'occasione sarà ottima per visitare questa splendida città medievale che fa parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco insieme al suo bel Canal du Midi (risalente al XVII secolo). E poi qui si bevono ottimi vini e nei dintorni castelli e abbazie sono incantevoli....
Da Carcassonne si approda poi ai Pirenei con una prima tappa che si conclude a Bagnères de Luchon e con l'attraversamento tra gli altri del Col de Portet-d'Aspet. Segue una tappa cortissima (la più corta da 30 anni a questa parte: 65 km!) ma durissima (gli ultimi 16 km sono a più dell'8% di pendenza media) con arrivo sul Col de Portet che ha le caratteristiche per essere definito "il nuovo Tourmalet".
La tappa successiva arriva a Pau, una cittadina bella da vedere e classicamente inserita nelle tappe pirenaiche (con il 2018 sarà la 70esima volta che il Tour la coinvolge, dopo che il suo primo approdo avvenne nel lontano 1930).
Il giorno successivo i corridori ripartiranno da Lourdes, luogo di alta religiosità e di fede (qui trovate al riguardo un mio articolo) che servirà a rinfrancare lo spirito dei ciclisti prima di affrontare montagne arcigne del calibro del Tourmalet, dell'Aspin e dell'Aubisque.
Chiuderà di fatto il Tour l'ultima (forse decisiva) tappa a cronometro individuale che si svolgerà nei paesi baschi (dove da più di dieci anni il Tour non faceva scalo) fino ad Espelette. Questa cittadina è nota ai gourmet per il suo famoso piment, spezia non troppo piccante ed aromatica coltivata da oltre cinque secoli che profuma tutti i piatti baschi (axoa, biche rôtie, piperade) e che si è imposta nelle cucine dei più grandi chef di tutto il mondo.
La passerella finale sarà poi, come ormai avviene da tanto tempo, a Paris sugli Champs Elysées, dove la maglia gialla del vincitore sarà premiata sotto l'Arc de Triomphe.
Un Tour quindi che sin dalla prima settimana sarà pieno di insidie per i corridori e che si presta ad essere davvero spettacolare dal punto di vista tecnico, comprendendo una grande varietà di percorsi.
Ma lo spettacolo, come sempre, ci sarà comunque con l’attraversamento di infiniti bei paesaggi della mia amata Francia.
Mi recherò ancora ad assistere ad alcune tappe del Tour de France e, come ben sapete, ogni scusa è buona per abbinare alla piacevolezza dell'evento sportivo qualche bella visita dei luoghi circostanti. In questo modo ho scoperto tanti incredibili posti, magari un po' nascosti, di questa bellissima nazione che io amo tanto. Oltre a vivere, ça va sans dire, delle altrettanto eccitanti esperienze enogastronomiche!

martedì 10 ottobre 2017

Casale sbanca Roma con merito


L'altro ieri si è tenuta la prima partita in casa 2017/2018 dell’Eurobasket Roma, squadra capitolina giunta alla sua seconda stagione in serie A2.
Purtroppo per i romani la prestazione è stata a dir poco deludente, con molte imprecisioni al tiro, poche idee e mancanza di incisività sui rimbalzi.
Gli avversari, i piemontesi dello Junior Casale Monferrato, dal canto loro sono apparsi più organizzati, aggressivi, hanno fatto girare bene la palla e sono risultati molto meno fallosi al tiro, soprattutto nei momenti decisivi del match comunque sempre tenuto ampiamente in controllo.
La partita sin da subito è virata dalla parte di Casale, che ha messo a segno immediatamente un parziale di 6 a 0, con i primi punti romani ottenuti solo dopo quattro minuti abbondanti di gioco. Tiri da tre e rimbalzi hanno poi sospinto Casale, ma il primo quarto si è chiuso con un margine dei piemontesi non troppo ampio solo per la capacità di De Loach di contrastare con le sue realizzazioni la buona prestazione della squadra ospite.
Nel secondo quarto si sono acuiti i problemi dell'Eurobasket con ancora tanti errori al tiro e con una prestazione davvero inconsistente del centro romano Sims. Il primo tempo si chiude quindi con un margine degli ospiti di 11 punti (27-38).
Ad inizio secondo tempo Casale amministra il suo vantaggio, sfruttando anche qualche palla persa da Roma che regolarmente si trasformava in contropiedi vincenti per gli avversari. Ciò ha dato un’iniezione di fiducia agli ospiti, con mani sempre più “calde” dei due suoi uomini più carismatici, Blizzard e soprattutto Sanders.


L'ultima frazione di gioco vede ancora partire bene Casale, che respinge i tentativi di rimonta dei padroni di casa (in cattedra, guarda caso, proprio il play romano Casale) e mette a segno degli importanti tiri soprattutto di Sanders, che conducono poi al 62-78 finale.
I piemontesi espugnano dunque Roma in modo netto e le statistiche a tal proposito sono impietose: 43% di tiri dal campo degli ospiti contro il 31% di Roma, 48 rimbalzi contro 30. Inoltre, come ha sottolineato coach Ramondino, “tirare circa 20 tiri liberi in meno e vincere è stata una gran cosa". “Sono molto soddisfatto della nostra prestazione - ha continuato l’allenatore piemontese - siamo stati bravi a non far entrare in partita l’Eurobasket e sono molto contento di questi giocatori che conoscono ciò che per me è importante”.
Molto sconfortato invece coach Bonora: “La reazione della squadra e l’atteggiamento sono stati disarmanti. Siamo stati imprecisi, fuori posizione e dove c’era qualche spiraglio di rimonta non ne abbiamo mai approfittato. Qualche piccola attenuante può derivare da problemi fisici di alcuni atleti e dalle difficoltà a mettere insieme tanti giocatori nuovi”.
Ci auguriamo che i motivi della sconfitta siano veramente questi ultimi.

sabato 16 settembre 2017

Il Rally di Roma Capitale all’Eur


Sono stato a vedere all’Eur il Rally di Roma CapitaleBellissimo come l’anno scorso.
Di seguito qualche foto:







domenica 13 agosto 2017

Il giro d’Europa in 55 nazioni

Foto credit Matt Walker, autore del sito 55footballnations.com
Ho letto recentemente un interessante articolo sul magazine della Gazzetta dello Sport “Sport Week” riguardante il bellissimo progetto di un tifoso inglese di vedere dal vivo, nella stagione 2017-2018, una partita di ciascuno dei 55 campionati nazionali esistenti in Europa.
Il protagonista di questo intrigante viaggio è il quarantenne Matt Walker, uno statistico che per compiere questa “impresa” ha dovuto prendere un anno di aspettativa al suo ufficio.
Da buon statistico Matt ha ritenuto fattibile il suo progetto, riuscendo ad “incastrare” tutte le date dei match da lui scelti dei diversi campionati.
Finora Matt, come si evince dal suo interessante sito dedicato al progetto, ha coperto dodici campionati: l’ultima partita da lui vista ad oggi è quella del campionato lettone tra Spartaks Jūrmala e Riga finita 2-0 per i padroni di casa.
Il suo progetto rappresenta un’autentica sfida: quella di essere il primo tifoso/giornalista a portarlo a termine e il primo a scriverne. Matt vedrà anche partite minori di grandi campionati come quello italiano e non mancherà di assistere anche a un match di una squadra del Liechtenstein. Questa piccola nazione non ha però un suo campionato, giocando i suoi team soltanto nelle diverse divisioni svizzere.
Vi invito a seguire le narrazioni e le foto di Matt sui social (Facebook, Twitter, Instagram) e sul suo intrigante sito, perché ne vale veramente la pena. Prima di leggere il libro che esaurientemente parlerà di questo suo stimolante ed itinerante viaggio che a sua volta terminerà poco prima dei mondiali di Russia.
Io sto già seguendo da un po’ Matt e devo dire che la sua impresa mi fa tremendamente venire voglia di metterla in atto. Se non altro per apprezzare anche i campionati minori che hanno il loro fascino con tante belle storie, bizzarri colori di maglie e stadi da scoprire. Chissà, un giorno…

martedì 1 agosto 2017

Il Trastevere esce a testa alta dalla sua prima Tim Cup


Fine luglio (o quasi). Il termometro della mia macchina parcheggiata segna 39,5 gradi. Alle 15.30 circa, in una Roma deserta e infuocata, è ora di muoversi per andare ad assistere ad un interessante match di Coppa Italia (Trastevere-Reggiana) che apre la (mia) stagione calcistica ufficiale 2017-2018.
Solo a un vero appassionato di calcio, come mi reputo di essere, può accadere di andare a vedere una pur intrigante partita come questa in condizioni così "estreme" (la partita iniziava alle 16.30!).
In un lampo arrivo dall'Eur al Trastevere Stadium, e lo spettacolo di un bel campo verde, limitrofo a Villa Pamphili, colpisce sempre grandi e piccini.


Riesco a guadagnarmi uno spicchio di ombra in tribuna e così posso assistere più piacevolmente ad un match nel complesso gradevole e interessante.


Di fronte, come sottolineato, il Trastevere Calcio e la più blasonata Reggiana, che vanta un allenatore che il pubblico romano non può non conoscere, Menichini.


Parte bene il Trastevere ma il suo entusiasmo viene freddato quasi subito dal gol reggiano di Cesarini che con una sorta di pallonetto scavalca il portiere di casa. Generoso è poi il tentativo di raggiungere il pareggio da parte dei granata di casa, con qualche buona occasione da rete (ad esempio una punizione alta di poco al 35’) non concretizzata. La Reggiana a tratti sembra gestire bene il suo vantaggio, sfruttando la sua maggiore esperienza, pur subendo un po’ l’irruenza dei trasteverini.
All’inizio della ripresa il Trastevere pareggia subito, con un colpo di testa di Sfanò su cross da calcio d’angolo.
A questo punto segue una fisiologica reazione della Reggiana che si concretizza in qualche buona giocata e successivamente nel gol del nuovo vantaggio: cross da destra e pallone finito in rete grazie ad un autogol.
Il Trastevere non demorde e chiude la partita in attacco con la creazione di qualche ulteriore buona occasione, anche nei minuti finali.
Nel complesso la prestazione del Trastevere è risultata molto soddisfacente e fa ben sperare per il futuro, considerato anche che la sua preparazione è solo da poco cominciata. Per lunghi tratti della partita la squadra di Mister Gardini ha macinato gioco, prodotto un buon calcio e impensierito gli avversari. 


Più cinica la Reggiana, che col minimo sforzo e un po’ di savoir-faire in più ha portato a casa la qualificazione.


Alla fine quindi a festeggiare sono i tifosi reggiani, venuti a Roma abbastanza numerosi, ma a qualcuno di loro a fine partita non poteva non scappare un liberatorio "ci è andata bene"…

lunedì 24 luglio 2017

Gli sfiziosi europei di calcio femminile


Per chi è amante del calcio anche “in rosa”, segnalo che da una settimana circa sono in corso in Olanda i campionati europei femminili.
E’ un calcio molto diverso da quello maschile, ovviamente, meno potente ma certamente molto piacevole e pieno di agonismo, anche se le partite che ho visto finora mi hanno lasciato un po’ perplesso per alcuni errori banali commessi qua e là da alcune giocatrici.
La nostra nazionale, allenata da Antonio Cabrini, è già stata eliminata ma credo che ne vedremo comunque delle belle con l’avanzare del torneo (al momento siamo ancora ai gironi eliminatori).
Su questo campionato, la Panini ha pubblicato un album di figurine attualmente in edicola, a testimonianza del crescente interesse verso questo sport.
La Uefa, inoltre, ha varato un’App su questi europei, scaricabile su I-phone che su Android, che contiene tante informazioni interessanti come risultati in tempo reale, statistiche sui match, news personalizzate, ecc.
In attesa del grande calcio maschile di agosto (preliminari di Champion’s, Supercoppa italiana, inizio del massimo campionato) che ormai è prossimo, godetevi intanto questi campionati europei femminili che a breve entreranno nel vivo e ci faranno, ne sono sicuro, divertire ancora di più.
Io punto sulla vittoria finale dell'Inghilterra, che mi sembra una squadra completa e agonisticamente molto ben strutturata.
E quindi buon calcio, anche in estate!

lunedì 26 giugno 2017

Il Tourmalet e i suoi fratelli


Da grande amante del ciclismo e del Tour de France non potevo esimermi dal raccontarvi la mia visita alla mitica vetta del Tourmalet, una delle più gloriose e famose montagne che questo sport coinvolge.
Siamo negli Alti Pirenei e dal paesino di Luz Saint Saveur (uno dei due versanti di ascesa) si comincia a percorrere questa salita lunga circa 20 km, dalla sede stradale ampia ma veramente durissima da affrontare in bicicletta, anche perché sembra non finire mai.
Io l’ho affrontata (per il momento) solo in macchina, ma vi assicuro che i ciclisti dilettanti, abbastanza numerosi sulle rampe del Tourmalet, facevano davvero tanta fatica a salire lungo le sue severe curve.


Un cartello posto in cima sintetizza i numeri di questo colle: 2.115 metri di altezza, 1.275 metri di dislivello, pendenza media del 7,5%...
Sulla vetta del Tourmalet era d’obbligo fare qualche foto alla statua che celebra il primo ciclista (Octave Lapize) che passò su questa salita la prima volta che il Tour de France passò di qui (nel 1910) e alla targa che certifica il raggiungimento dei 2.115 metri di altezza.


La statua di Octave Lapize (denominata “Le Géant du Tourmalet”) in particolare, che rappresenta il ciclista che si alza sulla sella della sua bici, è uno degli elementi della "scultura del Tour de France", sistemata in un’area di sosta dell’autostrada degli Alti Pirenei. Alla fine dell’autunno la statua viene portata a valle, mentre il primo weekend di giugno la sua nuova ascesa in cima è accompagnata da una pedalata celebrativa.
Sul Col du Tourmalet hanno scollinato per primi campioni del calibro di Bottecchia, Coppi, Bartali, Bahamontes, Poulidor, Merckx, Chiappucci, Rominger, Virenque, fino a Thibaut Pinot, primo qui nel 2016 (nel Tour de France di quest’anno, invece, il Tourmalet non sarà percorso).
Gli Alti Pirenei sono ogni anno teatro di grandi tappe del Tour de France e più località di questa zona sono coinvolte in spettacolari, avvincenti e incerte frazioni della “Grande Boucle”.
Oltre al Tourmalet sono presenti quindi anche altre vette rese mitiche dal Tour de France e dai suoi grandi campioni. Va citato, tra gli altri, l’Aubisque, il Peyresourde, l’Aspin, Luz Ardiden e l’Hautacam.
Anche quest’ultima vetta è durissima da scalare, con una sede stradale più stretta rispetto al Tourmalet. E’ una salita lunga 17 km circa che arriva fino a 1.635 metri di altezza, con una pendenza media di circa il 7%. Qualche kilometro prima dell’arrivo in vetta ci si può, volendo, rifocillare in qualche bella auberge immersa nel verde dove è possibile gustare l’ottima e tipica zuppa denominata Garbure (con verdure, cotenna di maiale e grasso di prosciutto) e ovviamente il buonissimo agnello dei Pirenei alla griglia.
A parte il ciclismo professionistico e il Tour de France, le strade degli Alti Pirenei offrono ai cicloamatori dilettanti anche ulteriori itinerari, ambientati in luoghi che spaziano dai versanti collinari agli altopiani, dalle valli alla media montagna con un ottimo gradimento anche paesaggistico da parte di chi pratica questo sport.
A tal proposito, al fine di migliorare continuamente il comfort dei ciclisti, il dipartimento degli Alti Pirenei ha realizzato vari allestimenti tra cui:

- paletti di segnalazione delle vette: ad ogni km di salita un cartello indica la distanza dalla cima, la percentuale di pendenza del kilometro successivo e l’altitudine;
- percorsi ciclo cronometrici: alcune famose vette sono dotate di sistemi di cronometraggio permanente;
- cartelli “condividiamo la strada”: sono presenti dei cartelli per migliorare la condivisione della strada tra ciclisti e gli utenti motorizzati (è da ricordare che queste zone sono sempre più frequentate anche da motociclisti, come ad esempio accade sulle strade del Tourmalet).

Detto ciò, ai fan e ai praticanti del ciclismo non resta che attendere l’imminente inizio del Tour de France 2017 (il 1 luglio prossimo) che sarà immancabilmente anche quest’anno nei Pirenei.
E sarà una festa perché, come sostiene lo scrittore Philippe Delerme, il Tour de France è l’estate e gli attacchi che effettuano i ciclisti, anche e soprattutto in queste montagne, aggiungo io, hanno “il sapore dell’acqua alla menta”…

Per ulteriori informazioni:

Ente Turismo Francese in Italia
Ufficio del turismo di Lourdes
Ufficio del turismo degli Alti Pirenei
Ufficio del turismo Regione Occitania
Aeroporto di Lourdes
Compagnia aerea Albastar

lunedì 29 maggio 2017

Le mie pagelle sui calciatori del Napoli 2016-17


Si è concluso l’altro ieri il campionato di calcio 2016-2017. Tempo di bilanci ed ecco allora puntuali le mie pagelle sui giocatori del Napoli per la stagione appena conclusa.

Reina: una discreta stagione per questo portierone, anche se si avvista qualche segnale di declino. Nel corso del campionato ha comunque fornito un buon apporto alla squadra, effettuando parate a volte decisive. Decisivo anche il suo ruolo di uomo-spogliatoio. Voto: 6,5

Hysaj: è un giocatore che continua a non piacermi troppo. Difende non benissimo e spinge non tantissimo. Subisce gli avversari veloci. Voto: 6-

Albiol: in questa stagione ha giocato a mio avviso il miglior campionato con la maglia del Napoli. Poche sbavature, ottima intesa con l’altro centrale, esperienza. Non lo cederei nella campagna acquisti (si spera migliorativa) della prossima stagione. Voto: 7

Koulibaly: è ancora giovane ma è in crescita costante (solo qualche pecca, a volte purtroppo in match decisivi). Spesso ottimo e senza timori con i più forti attaccanti avversari. Da tenere stretto pure lui. Voto: 7

Ghoulam: ottimo e molto partecipe come sempre in fase di spinta, molto meno in fase difensiva. Nel complesso un giocatore comunque abbastanza prezioso, difficile da rimpiazzare bene. Voto: 6,5

Jorginho: è stata una stagione così, così per l’italo-brasiliano che ha giocato di meno per la forte concorrenza di emergenti giovani e con un rendimento non sempre soddisfacente e all’altezza. Voto: 6-

Hamsik: questo forse è stato l’anno della sua maturità, esprimendosi al meglio in mezzo al campo e negli inserimenti. Un punto di riferimento imprescindibile per il gioco del Napoli. Un grande, grandissimo capitano. Voto: 9

Allan: anche lui quest’anno ha sofferto la concorrenza di altri giovani centrocampisti ed il suo rendimento, sia pur sempre con grande generosità, è stato meno proficuo degli altri anni. Voto: 6+

Zielinski: una delle piacevoli novità a centrocampo. Buon tiro da fuori, ottimi assist e solo qualche piccolo passaggio a vuoto nel corso della stagione. Il suo futuro sarà brillante. Voto: 7+

Diawara: ancora più piacevole la sorpresa costituita da questo giovanissimo giocatore. Quando ha giocato non ha sbagliato mai nulla, rivelandosi un ottimo uomo di centrocampo con passaggi di prima e una buona tecnica Voto: 7,5

Rog: Sarri lo ha coinvolto tardi, ma lui si è inserito sempre bene ogni qual volta è stato schierato in formazione. Utile giocatore sia in fase di interdizione (è un “mastino” come pochi) che di apporto offensivo, è anche lui un giocatore con ottime potenzialità future. Voto: 7

Callejon: inutile sottolineare l’importanza di questo giocatore. Fondamentale lungo tutta la stagione. Inserimenti, lavoro duro su tutta la fascia destra, diagonali vincenti, movimenti senza palla, abilità tattica, tempismo come nessuno mai… Voto: 9

Mertens: già era fortissimo a sinistra. E’ esploso da centravanti dopo l’infortunio di Milik. E si è quasi preso il titolo di capocannoniere (28 gol!). Un immenso campione, tantissima roba, non ci sono altre parole. Voto: 10

Insigne: Lorenzino è ancora, se possibile, migliorato, segnando finalmente molto e facendo molti assist. Già da molti anni dà una grandissima mano anche in difesa con ottimi risultati. Voto: 9

Milik: ha iniziato alla grande il campionato, anche con risultati al di sopra delle aspettative. Poi l’infortunio e il posto perso a favore di un Mertens stellare. Ma il giocatore ha numeri importanti (bravo sia di testa che di piede, dialoga bene nello stretto con i compagni) e sarà un giocatore su cui contare per il futuro. Voto: 7

Allenatore Sarri: un grandissimo che è riuscito a valorizzare al meglio i suoi giocatori, facendo giocare il miglior calcio d’europa alla sua squadra. Sarà poi un caso che i suoi centravanti in due anni hanno centrato due volte (o quasi) la classifica dei cannonieri? Voto: 10

Mi fermo qui con i voti. Non li dò alle altre riserve che hanno fatto comunque un buon campionato facendosi trovare pronte, pur giocando poco.
Per la nuova stagione, che porterà ad una preparazione anticipata dovuta ai preliminari di Champions, sarebbero a mio avviso necessari due buoni terzini esterni (uno destro e uno sinistro) e un buon centrale che possa rimpiazzare i due titolari attuali. Per il resto va bene l’assetto attuale (forse).
Ma ne riparleremo (vi anticipo solo che in questa squadra vedrei benissimo un ritorno del Pocho Lavezzi…).